L’editoria elettronica in Italia

L’Editoria elettronica è una industria chiave per la società digitale, in quanto si occupa della produzione, l’aggregazione e la distribuzione delle informazioni digitali. La definizione del comparto è in continua evoluzione, e non è facile né definirne i confini, né prevederne lo sviluppo. Un breve excursus storico è fondamentale per orientarsi nel complesso scenario attuale.
L’editoria elettronica, dalla prima fase degli anni 90 caratterizzata da supporti fisici online, i CD ROM, è passata alla stagione del web, in forte espansione nel 2000, e attualmente si sta incentrando sul web e sulle tecnologie mobili, come gli smartphone e gli e-book.
All’inizio, dalla seconda metà degli anni ’80, il settore dell’editoria elettronica era costituito quasi esclusivamente da editori evoluti dalla carta al digitale. Il supporto fisico dei CD ROM garantiva una continuità al modello produttivo e distributivo cartaceo, e gli editori tradizionali si trasformarono velocemente in editori elettronici. In Italia la fase pionieristica fu dominata da alcuni piccoli editori come Editel, guidata da Egidio Pentiraro, che aprirono il mercato con alcune opere emblematiche quali La Divina Commedia, o i Vangeli.

La maturazione del mercato, verso il 1995, vede come protagonisti i grandi editori, quali Rizzoli, DeAgostini, Mondatori, RAI. Si affermano anche i primi autori multimediali italiani, come lo stesso Umberto Eco, Daniele Panebarco, i fratelli Carraro, Fabrizio Vagliasindi e altri, e una serie di esperti e critici, come Valerio Eletti e Roberto Liscia. La manifestazione internazionale di riferimento diventa Milia a Cannes, ma anche alla Fiera del Libro di Francoforte il multimedia arriva a occupare molto spazio. Le opere di maggior successo in Italia sono le enciclopedie multimediali come Omnia, che grazie alla forza del canale distributivo delle edicole e dei collaterali ai giornali – fenomeni tipicamente italiani – vendono milioni di copie nelle famiglie. L’affermazione di Internet negli anni della New Economy, e la disponibilità di una grande quantità di contenuti gratuiti in rete, interrompe la fase delle opere vendute su disco, limitandola al settore dei videogame che continua la sua crescita. Si affermano nuovi operatori, come i portali, aggregatori di contenuti in rete, tra cui Virgilio, e gli editori di quotidiani, come Repubblica.it e il Corriere.it, che sfruttano i bassi costi distribuitivi e di aggiornamento garantiti dal Web. Un editore sui generis di grande successo è Seat pagine Gialle, che portando le directory sul web si inserisce nel filone del search advertising . Il modello di business dell’editoria on line si basa sulla pubblicità, che però, nonostante i milioni di utenti, non garantisce ancora introiti sufficienti per una solida crescita del settore. A beneficiarne sono soprattutto i motori di ricerca globali, primo fra tutti Google, che grazie ad enormi economie di scala cresce rapidamente. La cosiddetta convergenza multimediale tra i settori dell’informatica, delle telecomunicazioni e dei media si presenta nei fatti come un conflitto in cui spesso gli operatori storici risultano perdenti, mentre si affermano con imprevedibile rapidità nuovi protagonisti. E’ il caso delle televisioni, che in sostanza non trovano modelli vincenti su Internet. Il World Wide Web è invece dominato da You Tube che impone il rivoluzionario modello della TV creata dagli utenti.
La rivoluzione del web 2.0, contraddistinta dagli UGC (contenuti generati dagli utenti), ha determinato un vero rovesciamento del paradigma storico dell’editoria, trasformando il pubblico in autore, e in editori le comunità degli utenti, i social network. L’enciclopedia Wikipedia, creata dagli utenti, chiude la stagione delle enciclopedie multimediali a pagamento su Cd Rom, come La Britannica o Microsoft Encarta. La libera condivisione di contenuti in rete, mediante il Peer to Peer, mette in crisi interi comparti, in primis quello musicale, e rimette in discussione lo stesso concetto di diritto d’autore.
Lo scenario dell’editoria elettronica si presenta molto complesso e in continua evoluzione, grazie all’affermazione di operatori tecnologici, come Microsoft, Google o Apple, che stanno determinando nuovi modelli d’uso, culturali ed economici.
La piattaforma iPhone, basata sul grande magazzino multimediale online Appstore e su un potente cellulare multimediale estremamente semplice nell’utilizzo, è un nuovo punto di riferimento, attorno al quale si potrà forse presto consolidare il primo vero libro elettronico di massa.