Caratteristiche, ambiti applicativi, tecnologie e contenuti dei musei pervasivi

Definizione di "museo pervasivo"

Viene definito museo pervasivo un format tecnologico, sorretto da una metodologia rappresentativa e da una piattaforma digitale, orientato alla valorizzazione integrata di un museo e di un territorio.

Il museo pervasivo è basato sulle tecnologie immersive, come la realtà aumentata e la realtà virtuale, applicabili sia dentro che fuori da un museo.

Questa soluzione tecnologica permette una nuova modalità di rappresentazione, comunicazione e promozione dei beni culturali, utilizzando appieno il digitale.

Ambiti applicativi del museo pervasivo

La piattaforma " museo pervasivo" è estremamente adatta alla valorizzazione di musei, palazzi, edifici sacri, siti archeologici, punti visita, ma anche centri storici, parchi naturali ed aree turistiche.

Quando l'oggetto dell'intervento è un edificio, i contenuti vengono disposti nelle varie stanze in differenti modalità, mediante proiezioni, visori VR e visori AR, monitor interattivi, tablet e smartphone, che potenziano la visita del luogo. Ma la tecnologia pervasive museum, grazie alla sua natura web oriented, può uscire dal museo ed essere fruita nel territorio limitrofo, ma anche a livello mondiale per promuovere il museo stesso. Il museo pervasivo esiste quindi prima e fuori dal museo, per promuovere la visita, dentro il museo durante la visita, e nuovamente fuori dal museo dopo la visita, per attività di viral marketing. I contenuti immersivi infatti possono pervadere anche i social network.

Il museo pervasivo al centro del territorio

In alcuni casi un museo diventa un attrattore fondamentale per il territorio circostante.

Ci sono musei dedicati a temi naturalistici, enogastronomici, etnografici, ma anche storico artistici, che offrono una chiave di lettura fondamentale per i territori che li ospitano.

Ad esempio un museo sull'arte medievale può raccogliere e descrivere i reperti più emblematici di un'area turistica. Grazie al museo pervasivo tali reperti possono tornare virtualmente nel contesto originale da cui sono stati tolti. Ma anche i contenuti sui personaggi, sugli eventi, sugli stili, possono pervadere il territorio ed arricchirne la visita. Questo mediante il loro posizionamento in precisi punti all'esterno, per poi attivarli mediante dei marker su una segnaletica o mediante mappe digitali che attivano guide multimediali GPS.

Un’opera della mostra pervasiva “appARizioni” sviluppata nei comuni del parco delle Madonie in Sicilia. Le sculture in Realtà Aumentata sono parte del programma culturale “iArt” che include opere fisiche e digitali diffuse nel territorio.

Tecnologie dei musei pervasivi

Sale immersive
All'interno del museo l'esperienza digitale diventa immersiva. Alcune sale possono essere dedicate a multi proiezioni che avvolgono il visitatore. In questo caso le sale vengono completamente trasformate in ambienti esperienziali, che possono fungere da introduzione al resto del museo.

VR room
In altri casi possono essere allestiti ambienti con visori virtuali in cui l'esperienza diventa particolarmente coinvolgente. Normalmente i visori di realtà virtuale vanno fruiti seduti, per evitare perdite di equilibrio e godere dell’esperienza immersiva nel massimo comfort.

La realtà aumentata pervade il museo
In altri casi i dipinti ed i reperti diventano marker di realtà aumentata e trasformano completamente l'esperienza dell'esposizione, volendo anche mediante un percorso di gamification molto adatto ai bambini. In questo caso il “museo pervasivo” non modifica il museo esistente, ma sfrutta le funzioni di intelligenza artificiale della visual recognition, disponibile sugli smartphone degli utenti. Il museo diventa un “playground”.

Il riconoscimento visivo di un reperto nel videogioco pervasivo in realtà aumentata “Stelvio Explorer, sviluppato nel Centro visita del parco nazionale dello Stelvio

Visori Cardboard. Souvenir tecnologici nel bookshop
Il catalogo digitale del museo può essere venduto con dei visori VR cardboard, un gadget che permette di rivivere le esperienze immersive dopo la visita. Il gadget si presta perfettamente alla vendita alla fine del percorso espositivo, e permette la successiva fruizione dei contenti sul territorio in modo più coinvolgente. In questo modo il museo pervade letteralmente il territorio, e si distribuisce il esso, trovando interessanti contestualizzazioni rese divertenti dal gadget tecnologico.

Segnaletiche immersive nel territorio
Fuori dal museo i contenuti immersivi possono essere fruiti da "segnaletiche immersive" mediante gli smartphone degli utenti. La segnaletica diventa così la porta di accesso al mondo virtuale del museo immersivo. In ogni segnale è pensata una specifica esperienza.

Ad esempio grazie al segnale di fronte a delle rovine archeologiche sarà possibile visualizzare la loro ricostruzione virtuale, secondo il paradigma past and present

La segnaletica immersiva della basilica di Sant’Andrea a Vercelli. Dai segnali si attivano ambienti virtuali corrispondenti al punto di vista, con hot spot che attivano una audioguida interattiva. Gli ambienti virtuali sono accessibili anche a distanza per la promozione della basilica nel mondo.

La tecnologia webAR e webXR
La tecnologia alla base dei musei immersivi è l'web3D, che può essere declinato in realtà virtuale (webVR) o in realtà aumentata (webAR). Si tratta della trasformazione in atto del web, attualmente basato su pagine bidimensionali, in siti tridimensionali. Questa tecnologia è al centro dell'attuale dibattito sul " metaverso", su cui stanno investendo le principali aziende digitali. Nel nostro caso si producono metaversi specifici, dedicati ai mondi afferenti ad un museo o ad un territorio, pensati in modo da promuovere e potenziare la visita ai luoghi reali.

Contenuti del Pervasive Museum

Dallo storytelling allo spacetelling
Progettare un museo pervasivo implica una nuova concezione dei contenuti e della loro organizzazione, che definiremo spacetelling Come in una audioguida, il racconto è correlato a precisi punti di un museo o di un territorio, identificabili da coordinate geografiche. Diversamente da come avviene in uno storytelling video, il racconto non è fruito necessariamente in modalità sequenziale, ma può essere consultato liberamente dal visitatore.

Dalla pagina alla rappresentazione tridimensionale
Mentre nelle guide turistiche, nei cataloghi dei musei, ma anche nei siti web, i contenuti sono organizzati in pagine bidimensionali, nel museo pervasivo sono distribuiti in ambienti virtuali tridimensionali. Tale passaggio da una superficie 2D ad uno spazio 3D, tipico della realtà virtuale e aumentata, permette innovative modalità di narrazione molto coinvolgenti.

La produzione dei contenuti pervasivi
Una volta progettata la mappa concettuale del museo e del territorio, si può procedere alla produzione dei contenuti. In primis si procede con scansioni digitali, sia fotogrammetriche che mediante foto a 360°, a terra e da drone, oppure mediante video a 360°.

Tali scansioni 3D degli ambienti interni ed esterni sono allo stesso tempo contenuti di nuova concezione che contenitori di contenuti tradizionali, organizzati in essi secondo la logica dello spacetelling.

La sala immersiva del museo sulla giostra del Saracino ad Arezzo, realizzata con riprese video360 durante la manifestazione.