Le previsioni di sviluppo della realtà aumentata indicano la creazione di un mercato da 120 miliardi di dollari entro il 2020.
Per raggiungere questi obiettivi, il comparto deve evolvere rapidamente e radicalmente, visto che ad oggi le applicazioni e le case history di successo sono state marginali.
Le mosse dei big player sono ancora caute: il flop dei Google Glass, Google sta evolvendo la AR in chiave specializzata e vocale, Microsoft sta investendo nel progetto Hololens, mentre Apple ha acquisito Metaio per inserire la realtà aumentata nei suoi dispositivi.
I settori applicativi principali, a parte l’hardware, saranno il commercio in AR, dati e voce, film e tv, funzioni aziendali. Rispetto alla realtà virtuale, l’intrattenimento è marginale.
A differenza della realtà virtuale, che visualizza mondi lontani ed estranei, la realtà aumentata mostra elementi sovrapposti alla visione del mondo reale circostante. Le due modalità tenderanno tuttavia a integrarsi, creando la Mixed Reality.
Carraro LAB ha sviluppato applicazioni pilota e progetti di ricerca significativi nelle direttrici di sviluppo evolutivo della realtà aumentata.
Il dispositivo ideale per la realtà aumentata sono gli occhiali: le applicazioni per smartphone e tablet sono di minore efficacia.
L’insuccesso clamoroso dei Google Glass deve fare riflettere sulla complessità degli occhiali realtà aumentata, che deve offrire un’esperienza utente gradevole e un contenuto soddisfacente, risolvere problemi ottici e medicali, rivolvere questioni legali come la privacy.
Esistono vari modelli di AR Glass, tra cui gli Epson Moverio, con i quali Carraro Lab insieme ad Art Glass ha sviluppato una applicazione pilota nel sito Unesco di Brescia, considerata da Epson una delle più avanzate al mondo. L’utente, mentre visita il sito archeologico, vede in trasparenza i monumenti ricostruiti in età romana, proiettati In 3D attorno al punto di vista dell’utente. Si tratta di un esempio avanzato di integrazione tra realtà virtuale e realtà aumentata.
Entrambe le soluzioni, la VR e la AR, hanno dei limiti: la realtà virtuale ci separa dal mondo in cui siamo, mentre quella aumentata è troppo vincolata ad esso.
La loro integrazione, la Mixed Realty, offre una sinergia positiva in grado di potenziare entrambe le esperienze. Il progetto Hololens di Microsoft va nella direzione della Mixed Reality, inserendo ologrammi 3D nella visione con VR Glass dell’ambiente in cui si trova l’utente: ad esempio modelli di prodotti con cui interagire, oppure personaggi di videogame con cui giocare.
Carraro Lab ha sviluppato un esempio di Mixed Reality con l’applicazione Hello Robi, pubblicata in Italia e Giappone per il lancio di un robot da costruire a pezzi. L’utente che ha acquistato il fascicolo con il primo pezzo, inquadrando col cellulare la confezione vede comparire il modello 3D del robot, che si anima e saluta.
Mentre l’utente si muove nell’ambiente, la realtà aumentata può fornire soluzioni innovative di navigazione digitale. L’algoritmo content on the move, sviluppato da Carraro LAB per il prototipo della Expo Smart City APP, distribuisce all’utente in movimento i contenuti secondo diversi parametri: la posizione, la direzione di spostamento e di sguardo, la velocità, la priorità informativa, le scelte e opzioni tematiche.
L’esperienza è quella di una audio-guida automatizzata e georeferenziata, con contenuti aumentati distribuiti all’utente in movimento.
La realtà virtuale è fortemente correlata alla visione artificiale, che abilita diverse funzionalità:
Roberto Carraro ha sviluppato diverse ricerche per il progetto europeo Astute, dedicato all’automotive: per la smart car si prevedono funzioni di visione aumentata, di visual search e recognition. Sul cruscotto o in altre posizioni, compaiono informazioni aumentate basate sia su dati di navigazione che sulle riprese in tempo reale effettuate dalla telecamera nell’ambiente.
Video dedicato alla Visual recognition for connected Car