All’inizio degli anni ’80 la cultura umanistica e l’arte cominciano a interrogarsi sull’impatto culturale delle nuove tecnologie. Nel 1986 la Biennale di Venezia viene dedicata al tema “arte e scienza”, e una sezione è riservata specificamente alle ricerche su “arte, biologia, tecnologia e informatica”. In un’epoca che precede di diversi anni internet e la multimedialità digitale, una piccola avanguardia di artisti sviluppa nell’ambito della Biennale le prime sperimentazioni utilizzando le tecnologie informatiche e telematiche disponibili: video lento – uno scanner per fissare e trasmettere immagini -, posta elettronica per i testi, telefax, una rete di computer Macintosh. L’evento prende la forma di “Ubiqua, il network planetario dell’arte”, pensato e organizzato dai critici d’arte Tommaso Trini, Roy Ascott, Maria Grazia Mattei, Tom Sherman. Diversi gruppi di artisti sono collegati da tutto il mondo (Atlanta, Sydney, Toronto, Alma, Galles, Parigi, Perth, San Francisco, Venezia, Milano…) per diversi giorni nel corso della Biennale e vengono invitati a interagire tra loro scambiandosi messaggi e news quotidiane.
Ubiqua si tiene negli spazi delle corderie dell’Arsenale di Venezia.
Il processo di collaborazione e creatività a distanza viene definito “dispersed authorship” e coinvolge oltre 100 artisti di 3 continenti. Per molti versi Ubiqua prefigura e anticipa la condizione mediatica del World Wide Web, che annulla le distanze e rende possibile interazioni e collaborazioni su scala globale.
L’Italia è rappresentata dal Gruppo MIDA, formatosi nell’ambito dell’accademia d’arte di Brera e composto da Gualtiero e Roberto Carraro, Alfio Domenghini, Vincenzo Ferrari, Mauro Maffezzoni, Enrico Mangialardo, Giancarlo Norese, Maurizio Pirola.
Le ricerche italiane sono rivolte allo sviluppo di un “video esperanto”, una sorta di codice iconico universale volto a favorire le comunicazioni nei network globali del futuro.
Anche in Canada vengono svolte ricerche analoghe.Le icone in effetti negli anni successivi diventeranno il codice visivo universale dei sistemi operativi Mac e Windows, utilizzato su scala globale.