La mostra mercato Abacus, dedicata all’informatica e alla telefonia di consumo, negli anni ‘90 è stata un punto di riferimento per l’innovazione nelle tecnologie rivolte al grande pubblico in Italia.
L’evoluzione del mercato e della società trova spesso nelle manifestazioni fieristiche uno specchio rappresentativo, e un laboratorio in grado di anticipare, lanciare e promuovere le tendenze più rappresentative. Così è stato anche per Abacus, che ha accolto e registrato alcuni passaggi fondamentali della Information Age italiana.
La prima edizione, svoltasi nel 1990 nell’ambito dell’ultima “Grande Fiera d’Aprile”, la storica campionaria di Milano, ha visto la vendita al pubblico dei primi telefoni cellulari. Il servizio di telefonia mobile, rilasciato da SIP (oggi Telecom Italia) in occasione dei mondiali di Calcio Italia ’90, si è subito rivelato uno “status symbol”, non riservato ad una ristretta cerchia di manager ma aperto ad un target decisamente più popolare. Il test di vendita della mostra mercato ha aperto un’era storica nell’evoluzione della telefonia di consumo. Il progetto Abacus è stato affidato nel 1989 a Gualtiero Carraro da Comufficio, ente organizzatore dello SMAU, allora dedicato alle soluzioni professionali. L’obiettivo di Enore Deotto, Presidente di Smau e Comufficio, era esplorare le prospettive del mercato “consumer”, rappresentato da prodotti e applicazioni per la casa, lo studio, l’intrattenimento. Nel ’91 Abacus diventa una manifestazione autonoma specializzata. Inizia il progetto “visite guidate all’informatica”, rivolto alle scuole superiori, che fa affluire migliaia di docenti e studenti da tutta Italia. Tra i temi della manifestazione le applicazioni didattiche e l’editoria elettronica, allora in fase germinale. All’epoca Internet non era di pubblico dominio, e la telematica era affidata al Videotel, sul modello del francese Minitel. Nel ’92 Abacus ospita significative installazioni di “home automation”. La casa intelligente era una sfida innovativa, alla quale si dedicavano aziende del settore elettrodomestici e telecomunicazioni. La mostra Abacus si è rivelata un appuntamento importante anche per i media: ha ospitato fin dall’inizio la RAI che ha dedicato una significativa copertura alla manifestazione. Anche i principali quotidiani documentano le innovazioni della mostra, rivolta finalmente ad un pubblico più allargato di consumatori e di lettori in un’epoca in cui l’informatica era spesso riservata a pochi addetti ai lavori.
Uno dei filoni dalle maggiori potenzialità di massa è quello dell’intrattenimento e in particolare dei Videogame. Con la partecipazione dei principali operatori del settore, Abacus organizza una operazione promozionale coinvolgendo la Disney: per la prima volta il computer appare sulla copertina di Topolino. Un’altra importante iniziativa è il campionato di simulazione di volo organizzato in collaborazione con Microsoft. Nel ’94 Abacus realizza la “guida alla cultura multimediale”, una rassegna di CD ROM dedicati alle discipline scolastiche e alla conoscenza. Siamo all’inizio dell’era del Multimedia, che ha preceduto l’avvento di internet spingendo verso l’alfabetizzazione informatica milioni di famiglie italiane soprattutto grazie alle enciclopedie su CD ROM. In collaborazione con Abacus la Rai produce il primo esempio di programma televisivo interattivo, l’”Albero Azzurro” su DVD. Nel 1994 Gualtiero Carraro, presentando ABACUS vince il primo premio IFOSA MARKETING AWARD a Copenhagen. L’IFOSA è la federazione europea delle associazioni di commercianti di cartoleria e prodotti per ufficio, alla quale aderisce Comufficio, ente promotore di Abacus.
Nella seconda metà degli anni ’90 il mercato dell’informatica e telefonia di consumo dilaga investendo anche il settore tradizionale dell’elettronica. I grandi marchi (Sony, Philips, Nintendo, Samsung…) richiedono una vetrina rappresentativa, di grande impatto, e si affacciano alle porte di SMAU. Con la collaborazione di Abacus, i temi della mostra mercato si spostano all’interno della grande manifestazione milanese, che in poco tempo diventa la principale mostra High Tech italiana e la terza nel mondo, integrando il mercato professionale con quello consumer. Superato il picco della New Economy, la bolla si sgonfia e l’interesse si sposta verso altre iniziative, mentre le rete internet stessa diventa progressivamente e di fatto la principale forma di esposizione e informazione sulle tecnologie e sui prodotti digitali