Negli anni ’90 una delle principali manifestazioni mondiali dedicate al contenuto audiovisivo è Mifed, “ International cinema and television multimedia market”. Centinaia di produttori cinematografici e televisivi indipendenti di tutto il mondo si incontrano a Milano dando vita ad un mercato favorito da decine di sale di proiezione della fiera.
All’interno della mostra milanese Gualtiero Carraro realizza tre edizioni della rassegna “Interactive Media”, a partire dal 1993. L’evoluzione del cinema e della televisione verso l’interattività sono al centro della manifestazione, con una serie di stand e di incontri di livello internazionale. Nella prima metà degli anni ’90 il tema della TV e del cinema Interattivi è ancora pionieristico.
L’evento centrale dell’iniziativa è il convegno internazionale, organizzato in collaborazione con “The Hollywood reporter” e in particolare con il direttore Alex Ben Block. Il dibattito sul cinema interattivo fa emergere alcuni temi inediti per l’epoca: i relatori americani sottolineano come ormai l’industria dei videogame stia dando vita ad un mercato multimediale paragonabile a quello del cinema (gli incassi dei game superano allora quelli delle sale cinematografiche), e spesso l’alleanza tra le Majors del Cinema e quelle dei giochi si dimostra vincente. Una parte rilevante dei titoli videogame più venduti nasce dalle licenze di diritti relative ai film più visti: il videogioco viene spesso vissuto come una versione interattiva del film stesso. Meno fortunata la sorte degli “interactive movies”, una categoria particolare di videogame basati su sequenze filmate. La scarsa interattività, rispetto alla tecnologia 3d, zavorra il lancio di questi prodotti, il cui successo resta confinato ad alcuni filoni di nicchia, come quello del “giallo interattivo” a cui viene dedicata una rassegna. Nel 1994 i temi più scottanti riguardano la sfida per l’affermazione dello standard del video digitale e dell’interattività. Lo scontro riguarda il CD ROM, il CD-I, lo standard Mpeg i Player Game emergenti come i 3DO. Si discute anche delle nuove professionalità richieste dallo sviluppo di contenuti interattivi: il digital architect che crea gli sfondi digitali, il game designer esperto di ergonomia e interattività. Una parte dell’evento viene dedicata alla TV Interattiva, sulla quale si concentra l’attenzione delle industrie convergenti di Informatica, Telecomunicazioni e Media-tv. Per tutti gli anni ’90 in realtà la televisione interattiva resta a livello sperimentale, mentre la rete internet non ha ancora la diffusione e la capacità di banda per trasmettere video in qualità adeguata. I temi di “Mifed Interactive Media” restano quindi nel cassetto per alcuni anni, fino all’avvento di Fastweb, Rosso Alice e Youtube che inaugurano una nuova era per l’audiovisivo interattivo. Per il Mifed si tratta di una occasione perduta: negli anni successivi il tema degli Interactive Media viene sviluppato in Italia da SMAU, mentre la manifestazione europea di riferimento diventa Milia e poi Mipcom a Cannes.