Gruppo MIDA, da Brera alla Biennale

Il gruppo Mida si costituisce nel 1984 nell’ambiente dell’accademia di Brera. E’ costituito da Alfio Domenghini, Vincenzo Ferrari, Enrico Mangialardo, Giancarlo Norese, Maurizio Pirola, Mauro Maffezzoni, e dai due fratelli Gualtiero e Roberto Carraro, che ne rappresentano la componente teorica. Le tesi del gruppo vengono pubblicate nella rivista Mida, di cui vengono pubblicati due numeri. La rivista presenta la particolare teoria dei fratelli Carraro, che ipotizza un ritorno alla scrittura ideografica nella futura società dell’informazione. Nella rivista vengono presentati una serie di codici ideografici globali, che riattivano alcuni grafemi primordiali potenzialmente universali, come la figura umana semplificata “Lettero”, combinati in una sintassi comune a tutte le civiltà, la “Pictomatica”.

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Le ricerche del gruppo Mida sono incentrate sul “Video Esperanto”, una ipotetica evoluzione visiva e multimediale della scrittura imposta dalle tecnologie digitali. Il ruolo del critico d’arte Tommaso Trini è fondamentale; in quanto curatore di Ubiqua, il primo network planetario dell’arte, organizzato dalla Biennale di Venezia, invita il gruppo ad esporre i codici ideografici telematici nella sezione Biologia e informatica. Maria Grazia Mattei scrive un testo di presentazione del “Video Esperanto” diffuso dal gruppo Mida mediante Telefacsimile nel network planetario dell’arte.

Dopo la partecipazione alla Biennale, il Gruppo presenta la ricerca “Pictomatica, la sintassi universale dell’arte” all’esposizione Gruppenkunstwerke, parallela alla mostra Documenta di Kassel del 1987, e partecipa alla Videonale di Bonn. Successivamente il gruppo si scioglie e la ricerca di codici ideografici globali viene sviluppata da fratelli Carraro,che la presentano in vari contesti, tra cui la mostra “Artefax”, curata da Fausto Cerritelli presso il padiglione d’arte contemporanea di Bologna, e la Mostra Italia 2000 a Mosca nel 1989. Nuovi codici ideografici saranno poi sviluppati nel world wide web dai fratelli Carraro in relazione alla loro attività di autori digitali, e organizzati nel sito Codexart.net.