Touch Book è un format editoriale che valorizza l'esperienza multi-touch di smartphone e tablet con metafore interattive e contenuti ad hoc. La rapida diffusione dei nuovi dispositivi con touch screen sta rivoluzionando l’approccio alla fruizione delle pubblicazioni e richiede un re-design del libro elettronico. In un libro pubblicato su un tablet o uno smartphone appaiono oggetti manipolabili con le dita che sviluppano nuove forme di intelligenza e di motricità.
Il multi-touch Design è un particolare ramo dell"interactive design" che progetta le modalità di interazione tra le dita e gli oggetti rappresentati sullo schermo, come bottoni, pagine, slider, ma soprattutto con figure bidimensionali e tridimensionali. In Roma Virtual History sono state introdotte varie soluzioni touch, come la colorazione di sculture, la trasformazione di paesaggi, la navigazione in mappe, lo scorrimento di timeline, la composizione di oggetti. Le modalità più efficaci di interazione multi-touch si hanno quando gli oggetti sono tridimensionali, come le armi, gli edifici, gli oggetti quotidiani sviluppati in 3d per la collana Virtual History. Ancora più interessante è l'interazione tattile con oggetti che sono dotati di proprietà fisiche simulate; in questo caso, l'interazione si avvicina a quella reale, e le dita agiscono come se stessero manipolando oggetti reali.
Il riferimento scientifico per organizzare l'interazione con i tablet sono le gesture touch Apple, alla base della tecnologia iPhone e iPad, poi ripresi dalle altre aziende produttrici di device. Gli schermi multi-touch si distinguono dai precedenti touch screen perchè percepiscono il tocco in diversi punti della loro superficie. Alcune tecnologie multi-touch, come il tavolo "surface" di Microsoft, possono essere usate da più persone. Gli standard ergonomici che si stanno imponendo nel mondo delle App, sono un elemento di base per la definizione del codice dei Touch Book. Tra i principali e distintivi gesti del multi-touch va citato il "pinch", che permette di rimpicciolire o ingrandire (spread) un oggetto stringendo o allargando due dita. Il "Tap" è il semplice tocco con un dito, che può essere anche doppio (double Tap). "Long press" tiene premuto un punto dello schermo con un dito. "Scroll" trascina un oggetto in verticale, flick o flip lo trascina in orizzontale. "Pan" trascina un oggetto in più direzioni, "Rotate" lo ruota con due dita. In realtà, molti gesti "multi-touch" non sono sempre intuitivi. Dal punto di vista iconografico, si possono rappresentare le azioni con gesti mimici della figura umana e della mano, come appare nel brevetto tecnologico multi-touch di Apple.
I principali editori stanno sperimentando codici touch di base per sfogliare riviste digitali, spesso riassunti negli help delle riviste stesse. La presenza del touch nelle pagine delle riviste è effettivamente qualcosa di nuovo e caratterizzante del nuovo modo di sfogliare i libri e i giornali. Va considerato che l’ergonomia degli smartphone e dei tablet non è solo touch, ma si impernia anche su altri gesti, come il movimento del dispositivo stesso, la sua rotazione e inclinazione, e da altri fattori individuati dal GPS, dall’accelerometro e dalla bussola digitale. Siamo di fronte ad una esperienza multisensoriale, che arricchisce la multimedialità interattiva con i sensi del tatto e della cinestesia.
Le componenti fondamentale delle ergonomie dei touch book sono:
La mano, attraverso un’ampia gamma di gesti, può rappresentare una sorta di utensile universale, capace di praticare sullo schermo digitale infinite azioni quali suonare strumenti musicali, compiere operazioni chirurgiche a distanza, disegnare. Si sta aprendo così una nuova dimensione all'interattività che affonda le radici nella creatività artistica, nella pittura, nella scultura, nella musica, in cui le mani hanno sempre avuto un ruolo centrale. E' questo uno dei segreti del successo di iPhone, alla base della rivoluzione Post PC. Il multi-touch design punta ad una sintesi di "lettere gestuali" utilizzabili universalmente.