Mobius Lugano 2016 - Oltre il Digital Divide

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IL FUTURO DI INTERNET  – OLTRE IL DIGITAL DIVIDE.

Abstract dell’invervento di Gualtiero Carraro alla presentazione della Fondazione Mobius Lugano.

Il superamento del Digital Divide è necessario per il compimento della società dell’informazione, e ha come presupposto una profonda semplificazione ergonomica delle nuove piattaforme tecnologiche: realtà virtuale e aumentata, intelligenza artificiale, internet delle cose. VR e AR offrono l’opportunità di una esperienza immersiva ed emotiva, e di interfacce altamente realistiche. L’intelligenza artificiale si traduce in agenti in grado di automatizzare i servizi. L’internet delle cose diffonde negli oggetti applicazioni monofunzione.

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Lo sviluppo della società digitale nei prossimi anni richiederà il superamento di una barriera antropologica: il Digital Divide che impedisce ancora la diffusione capillare e di massa delle applicazioni web e in generale delle tecnologie innovative.

Possiamo immaginare come sarà Internet entro 10 anni e prevedere alcune tendenze chiave:

  • la realtà virtuale e aumentata
  • l’internet delle cose
  • wearable computing
  • l’intelligenza artificiale
  • le interfacce visuali

Sono tutte tecnologie altamente complesse, che solo attraverso un processo di forte semplificazione ergonomica potranno diffondersi a livello sociale e quindi raggiungere anche il successo economico.

REALTA’ VIRTUALE E AUMENTATA: L’INTERFACCIA SFERICA

La realtà virtuale è una tendenza interessante. Nel corso di expo 2015 abbiamo sperimentato la prima applicazione di massa della realtà virtuale, con oltre 1 milione di utenti. L’immediata constatazione sorprendente è l’impatto positivo di questa tecnologia, futuristica e per certi versi aliena, proprio sul digital divide. Le applicazioni di virtual reality, se progettate correttamente, vengono utilizzate e gradite anche da target inaspettati, ad esempio donne anziane, agli antipodi rispetto ai giovani maschi, nativi digitali e videogamer. Perché la realtà virtuale può contribuire al superamento del digital divide?

Ci sono diverse risposte: intanto paradossalmente la virtual reality è più naturale del media digital precedenti, perché riproduce la nostra esperienza quotidiana, l’essere immersi in un mondo tridimensionale. Inoltre, utilizzando gli occhi e i movimenti del corpo come interfaccia, si avvicina molto alla user experience del mondo reale. Grazie a soluzioni altamente realistiche, come il video 360 e la fotografia sferica, riesce a riprodurre molto fedelmente il mondo che ci circonda, senza barriere linguistiche o codici di interfaccia. Infine, è fortemente emotiva, e ciò contribuisce a stimolare il coinvolgimento e l’attenzione degli utenti.

INTERNET DELLE COSE: ONE CLICK APPS

L’Internet Of Things sicuramente sarà determinante per superare alcune barriere nell’utilizzo quotidiano di Internet. Gli oggetti connessi tenderanno a distribuire nell’ambiente applicazioni molto semplici e intuitive (one-click apps). La scatola dei cereali conterrà un’area sensibile per riordinarli con un tocco quando sono finiti, il vaso dei fiori ci informerà quando occorre irrigarli. Immaginiamo una moltiplicazione di questo genere di applicazioni attorno a noi, e di fatto avremo creato una nuova rete internet dispersa negli oggetti a noi più vicini e utili. Nel 2020 si prevede che ci saranno 6.5 oggetti connessi per ogni abitante della Terra.

WEARABLE COMPUTING: INDOSSARE INTERNET

Una ulteriore tendenza sarà determinante per abbattere il digital divide: il wearable computing. Indosseremo internet sotto forma di gioielli, occhiali, braccialetti, scarpe, abiti. Anche in questo caso, le funzionalità dovranno essere molto semplificate anche se basate su piattaforme complesse. Il monitoraggio dei parametri biologici, ad esempio, potrà essere una funzionalità molto richiesta, soprattutto in mondo che continuerà a invecchiare. Questo contesto applicativo contribuirà a spingere anche gli anziani a superare il digital divide.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL SUPPORTO DEI BOTS

L’intelligenza artificiale è un’altra tecnologia complessa che dovrà confrontarsi con il digital divide, per arrivare sul mercato. Pensiamo ad esempio all’esigenza di investire al meglio i nostri soldi, attività difficile che comporta competenze non banali. L’intelligenza artificiale rivoluzionerà le banche: le decisioni di investimento vengono supportate da algoritmi, l’era dei Robo Advisor è già iniziata. Più in generale, la rete e i social media si affolleranno di robot virtuali, detti BOTS, che fungeranno da assistenti digitali per supportare decisioni. L’automazione della guida automobilistica è un altro esempio di abbattimento del digital divide. Sistemi complessi come l’intelligenza artificiale,  i navigatori gps, le applicazioni di riconoscimento visuale e i sensori di prossimità verranno integrati per rendere semplice e automatica la guida.

INTERFACCE VISUALI: OLTRE IL LANGUAGE  DIVIDE

Oltre al digital divide, e guardando più a lungo termine, ci sono altre barriere che possono limitare lo sviluppo della civiltà dell’informazione, ad esempio le barriere linguistiche. L’Europa è divisa dalle lingue, Occidente e l’Asia sono separati anche dagli alfabeti. La comunicazione visiva è un codice già determinante nella diffusione dell’informatica, dall’interfaccia iconica di Apple-Windows alle emoticon. Possiamo prevedere un ulteriore sviluppo di questo filone, fino alla creazione di una scrittura ideografica globale, un concetto più vicino all’oriente che all’occidente, che probabilmente vedremo attuarsi tra alcuni decenni.