Re-generative ART: mostra di IATH Academy in occasione del congresso Unesco-Unevoc

Re-Generative Art è una metodologia ideata da Carraro LAB che dà vita ad una nuova tendenza artistica sfruttando la capacità dell’intelligenza artificiale di creare immagini partendo da opere del passato, a cui l’AI ha ampio accesso negli immensi archivi con cui è stata formata. Se pur inedito nelle dimensioni e nelle possibilità creative, questo atteggiamento ha importantissimi precedenti: è stata una sfida centrale anche per momenti fondamentali dell’arte, come il Rinascimento, il Barocco, il Neoclassicismo, lo storicismo ottocentesco, il Novecento, il postmodernismo.
L’intelligenza artificiale generativa sta influenzando profondamente le attività creative, le coordinate dell’arte e l’identità stessa dell’artista. Stanno emergendo nuove tendenze artistiche imposte da questa rivoluzione tecnologica, come successe nel XIX secolo con l’affermazione della fotografia, che costrinse gli artisti ad abbandonare la riproduzione naturalistica della realtà, per intraprendere lo straordinario percorso dell’arte moderna. Attraverso il deep learning, l’AI assimila le forme e le sintassi dell’arte universale, mettendole a disposizione degli artisti, che, con metodologie text to image, possono quindi articolare sulla loro tavolozza digitale l’intero immaginario globale. Si tratta di una nuova condizione dell’artista, che si pone in ascolto dell’arte esistente, per poi reinterpretarla. Carraro lab ha aperto un laboratorio sulle nuove forme d’arte abilitate dall’intelligenza artificiale, come la “Re-Generative Art”. Re-Generative Art ha sviluppato una teoria e un metodo per l’intelligenza artificiale “rigenerativa” (non semplicemente “generativa”). In sostanza quella forma di AI applicata a opere d’arte del passato che vengono “rigenerate” attraverso la rielaborazione di forme e sintassi artistiche esistenti. Il ruolo delle fonti originali è in questo caso fondamentale, a differenza di quanto accade nella GenAI convenzionale, che nasconde le fonti. Mediante la data ingestion, una opera d’arte può essere importata nel processo generativo, e diventarne il perno. Il prompt modella poi la generazione visiva ridefinendo le caratteristiche semantiche e estetiche. L’immagine generata può essere poi modificata nel suo insieme o in sue parti che non si ritengono adatte ai nostri obiettivi. Tale processo creativo è in rapida evoluzione, in quanto la tecnologia sta velocemente perfezionandosi, offrendo agli autori sempre maggiori capacità di personalizzazione.

La storia dei Maestri Comacini
Illustrata con l’intelligenza artificiale “rigenerativa”

Il primo ambito applicativo della Re-Generative Art è il Progetto “Comacini, Masters of Cathedrals”, sviluppato da Carraro lab per IATH ACADEMY di Cernobbio, in occasione dell’evento internazionale UNEVOC (l’ente UNESCO dedicato alla formazione professionale) del 22-23-24 aprile 2024 a Como. In questo contesto sono state generate immagini neobizantine, neoromaniche, neogotiche e neorinascimentali che illustrano il mondo dei maestri comacini nel corso dei vari secoli della loro lunga epopea. La povertà di documenti iconografici dedicati a questo movimento storico ha spinto il laboratorio IATH a generare un ciclo figurativo sorprendente, profondamente connesso all’immaginario medievale e rinascimentale.

Una serie di immagini di arte rigenerativa sviluppate da modelli artistici medievali

“Comacini, masters of cathedrals”, utilizza l’intelligenza artificiale per rigenerare immagini che riattivano il linguaggio figurativo medievale, per raccontare l’epopea dei Maestri Comacini. Prendono forma affreschi e sculture ispirati a modelli artistici contemporanei alle successive generazioni di maestri comacini, come le opere di Cavallini, Cimabue, Giotto, Simone Martini, Ambrogio e Pietro Lorenzetti. Le opere originali, nella forma di riproduzioni digitali disponibili su licenza common, ad esempio su Wikipedia, possono essere inserite nel processo generativo.

In questo esempio l’immagine originale, il celebre Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti, risalente all’inizio del XIV secolo, fa da riferimento alla scena urbana, ricca di figure e scene secondarie. L’immagine rigenerata, guidata dal prompt, si incentra però sui cantieri dei Comacini, e contemporaneamente scandaglia l’immaginario medievale e si arricchisce di altre evocazioni stilistiche coeve.

L’adorazione dei pastori Allendale è un dipinto di Giorgione dell’inizio del XVI secolo. È stato utilizzato con fonte iconografica per generare rappresentazioni artificiali della fase rinascimentale dei Maestri Comacini, quando passano il testimone ai cosiddetti Maestri Campionesi. I soggetti sono ovviamente diversi: dalla grotta della natività si passa alle grotte delle cave da cui i Comacini traevano i materiali per le loro costruzioni. Anche qui, mediante il prompt, il riferimento a Giorgione si stempera, dato il tema laico, ed emergono tratti di altri pittori dediti alla rappresentazione di personaggi del popolo.


La mostra “Comacini, masters of cathedrals”, diventa fruibile con la costruzione di una cattedrale virtuale nel metaverso, nella quale, attraverso gli affreschi rigenerati dall’intelligenza artificiale, viene raccontata l’epopea dei Maestri Comacini, dagli esordi nell’alto medioevo fino al Rinascimento e oltre.

Il marchio Re-Generative Art identifica le immagini create con questa metodologia applicata all’intelligenza artificiale, distinguendole dagli originali. In questo modo la natura artificiale dell’immagine generata è esplicita.

Come Mantegna, Leon Battista Alberti, Michelangelo, Raffaello, Palladio, Bernini, Canova e i postmoderni, gli artisti “rigenerativi” rielaborano il passato in nuove forme, con nuove narrazioni, nuovi obiettivi.
Con la “Re-Generative Art” – come è avvenuto in vari periodi della storia dell’arte – Carraro Lab, realizza una sorta di “Rinascimento digitale”.