La realtà aumentata è costituita dalla sovrapposizione di uno o più livelli visivi alla realtà. La visione aumentata, che aggiunge soluzioni sofisticate di riconoscimento del reale, sta sviluppando un proprio linguaggio e un'arte specifica, una narrazione che può arricchire la nostra esperienza del mondo, in particolare nelle aree ricche di informazioni visive, come le città d'arte. L'avvento degli occhiali in Realtà aumentata modifica la relazione naturale dell'uomo col mondo circostante; grazie ad essi l'esplorazione di una città può diventare una esperienza cognitiva ed emozionale senza precedenti. Ma perché ciò avvenga occorre studiare un linguaggio specifico, una retorica della realtà aumentata in mobilità che non sia di disturbo, ma arricchisca la visita ad un sito di interesse culturale.
Un interessante esempio di Augmented Vision è stato realizzato nel prototipo della Smart City App di Expo 2015. Grazie a tecnologie di Visual Search, il device mobile riconosce le facciate degli edifici del centro di Milano, e sovrappone ad essi elementi grafici.
Ad esempio:
Più che interattivi, i contenuti aumentati devono essere esplicativi e proattivi. L'interazione con una guida turistica convenzionale può essere faticosa, e la continua lettura del testo può rovinare la continuità dell'esperienza di vista. Il contenuto di Smart City App è attivato direttamente dall'interazione con l'ambiente circostante. Avvicinandosi alla coordinata GPS di un Point Of Interest, o riconoscendolo con la visual recognition, si attiva una animazione in realtà aumentata esplicativa. I contenuti devono essere di breve durata, per lasciare il tempo al visitatore di godere della visione naturale del bene artistico di fronte a lui.
La visione architettonica a raggi x, mediante lo spaccato o le linee compositive, è un potente strumento di comunicazione in realtà aumentata, utilizzato nel prototipo della Smart City App di Expo 2105. Di fronte ad un edificio ci si chiede immediatamente cosa contiene, e il limite fisico dell'occhio umano può essere superato dal contenuto aumentato. Così si può scoprire l'interno del Teatro Alla scala, le sale di un museo con i principali capolavori, i piani di un centro commerciale o di una azienda.
La figura retorica art presence presentifica l'arte nella realtà: il contenuto aumentato proviene dal mondo dell'arte. Ad esempio nella Smart City App di Expo 2015 il dipinto di Umberto Boccioni Rissa Futurista in galleria appare nella Galleria Vittorio Emanuele, mostrando una originale interpretazione pittorica del luogo. Ma l'arte può dare vita anche ad installazioni aumentate, nel cielo, in terra, sui muri. Opere d'arte possono sovrapporsi alla realtà dando agli ambienti urbani una forte connotazione estetica e storica: possono campeggiare sulle facciate dei musei, delle chiese. Le immagini artistiche, con la loro connotazione di genius loci, irradiano la loro aura simbolica ed emozionale "aumentando" la percezione emotiva della realtà.
Una potente figura retorica visiva permette di spostarci nello spazio realizzando virtualmente un antico sogno dell'uomo, il teletrasporto. Varie tecnologie, come le webcam, i videogame, le foto a 360°, i droni, sono veri e propri stargate che ci permettono di percepire di "essere" in un altro luogo. Chiaramente occorre capire come il teletrasporto abbia senso nella realtà aumentata. Di fronte ad un paesaggio, la prima applicazione potrebbe essere quella di poter raggiungere un punto lontano, e quindi vedere da un punto di vista diverso, ad esempio su una torre, su una montagna, su un'isola, oltre una curva. Nella Smart City App, toccando la facciata del Duomo, è possibile teletrasportarsi in esso in un ambiente immersivo tra le navate.
La presenza di un video in Realtà Aumentata modifica la relazione tra l'uomo e l'ambiente.
Il video in augmented vision deve essere breve, per non sovrastare l'esperienza reale occupando per troppo tempo l'utente sullo schermo. Si può parlare di Instant video, o di video spot, o del formato Vine di Twitter. Sono stati fatti vari esperimenti di ricollocazione di scene di film nella location originaria. Ovviamente anche in questo caso la scena pertinente come realtà aumentata dura pochi secondi.
Nella Smart City App di Expo è stato inmpelentatao una sorta di graffitismo in realtà aumentata, cioè la possibilità di creare e disporre User Generated Content, di messaggi digitali creati dagli utenti, sulle superfici degli ambienti urbani. Si tratta di un linguaggio nuovo che apre molte possibilità e opportunità nel campo della comunicazione e persino dell'arte. Siamo di fronte ad una potenziale Social Network Art, un’arte visiva sociale e universale, non solo comprensibile, ma anche utilizzabile da tutti.