Realtà virtuale e accessibilità alla cultura

L’accessibilità alla cultura, ai musei e ai siti monumentali e naturali, viene oggi supportata anche dalle tecnologie immersive – realtà virtuale e realtà aumentata – che permettono di creare esperienze fruibili anche da persone con difficoltà motorie o con altri tipi di disabilità.

Tra gli obiettivi posti dal PNRR c’è anche la rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali dei musei e luoghi della cultura privati. In questo ambito anche la realtà virtuale ha svolto e potrà svolgere in futuro un ruolo significativo.

Una prima esperienza pilota fu realizzata durante Expo 2015: la visita virtuale dell’esposizione universale realizzata da Carraro LAB è stata utilizzata nei reparti di pediatria degli ospedali milanesi, per consentire anche ai bambini ospedalizzati di visitare l’Expo.

Sempre nel 2015, Carraro LAB ha realizzato il tour virtuale dei parchi nazionali italiani, per Federparchi e Ministero Ambiente. Questa applicazione per visori VR è stata utilizzata da una Onlus per persone diversamente abili, permettendo loro di accedere ai parchi naturali.

Nel comune di Palazzolo sull’Oglio è stato creato un ascensore virtuale per consentire alle persone con difficoltà motorie di salire virtualmente sulla Torre del Popolo, la torre a sezione circolare più alta d’Europa (91 metri). Utilizzando un visore VR posizionato alla base della torre chiunque può accedere alla balaustra dei Santi per poi salire sulle alte scale fino alla balaustra delle campane, e infine godere dello splendido panorama. In questo video a 360 gradi viene riprodotta l’esperienza dell’ascensore virtuale.

Il parco dello Stelvio ha sviluppato il progetto “un parco per tutti“, creando un Virtual Reality Point al centro di Bormio. Una serie di visori di realtà virtuale ha permesso a persone disabili, anche affetti da SLA, di salire lungo i sentieri del parco nazionale fino a raggiungere i ghiacciai. L’iniziativa del Parco Stelvio Lombardia ha consentito di “teletrasportare virtualmente” il territorio del Parco e raggiungere così oltre a potenziali visitatori, anche categorie di pubblico svantaggiate, quali persone diversamente abili, con difficoltà motorie o anziani, che grazie alla realtà virtuale hanno potuto vivere in modo emotivamente coinvolgente luoghi e ambienti naturali del Parco difficilmente accessibili. Sono stati organizzati anche tour guidati di gruppo.

Nel caso delle aree protette, la fruizione virtuale svolge anche il compito di evitare e sostituire il contatto fisico tra i turisti e le specie protette, che rappresenta un pericolo soprattutto per gli animali.

Il parco dello Stelvio diventa inclusivo e accessibile grazie alla realtà virtuale

Nei musei e siti archeologici i visori di realtà virtuale hanno quindi una funzione preziosa anche per le persone con disabilità, abilitando la visita anche a chi non è in grado di superare le barriere architettoniche del complesso.

Possono essere creati itinerari Phygital per persone diversamente abili: oltre al superamento delle barriere architettoniche fisiche, si sviluppano veri e propri percorsi in realtà virtuale. Grazie ai visori VR, diventa possibile salire sui campanili, volare sopra i monumenti e presso le volte delle chiese, scendere nelle cripte…

La realtà virtuale abilita veri e propri “supersensi” che permettono a tutti (non soltanto ai disabili) di fare esperienze extracorporee, tra cui ad esempio:

  • viaggiare nel tempo
  • volare
  • diventare microscopici
  • passare attraverso i corpi

L’evoluzione verso il metaverso ha un risvolto interessante nell’ambito dell’inclusività del turismo e della cultura. Con una popolazione che invecchia, le persone che vorranno fruire di servizi virtuali di accessibilità e turismo digitale, anche nel metaverso, sono destinate ad aumentare.

Vedi anche:

Realtà virtuale, potenziamento cognitivo e psicoterapia

Realtà virtuale e terapia, videogame Therapy

Inclusività virtuale per diversamente abili