Realtà virtuale per diversamente abili: i supersensi

Una delle prime sperimentazioni dell’applicazione della realtà virtuale con un gruppo di persone diversamente abili è stata realizzata da Carraro LAB in collaborazione con Federparchi e l’associazione Le Gocce, il 28 novembre 2015.

Grazie ad applicazioni di realtà immersiva con visori GEAR VR,  dalla disabilità si può passare alla super-abilità virtuale. L’utente vive percezioni aumentate, diventa quasi un X-Men con superpoteri sensoriali:

Si teletrasporta in un altro luogo (es: i parchi, i paesaggi…)
Viaggia nel tempo, nel passato e nel futuro (es: nelle antiche civiltà, nei progetti del futuro…)
Vede attraverso pareti o oggetti (scorge i semi nel suolo, gli organi interni del corpo umano…)
Può volare (sopra paesaggi e città, come un’ape sui fiori…)
Ha una super-vista (attiva con gli occhi hyperzoom di microrganismi…)

Nel caso dell’accessibilità ai parchi naturali, va precisato che oltre alla locomozione terrestre c’è anche l’immersione subacquea nelle aree marine protette, che alza ulteriormente la soglia delle “abilità” richieste. La tecnologia virtuale può quindi riguardare una fascia molto ampia degli utenti potenziali dei sistema dei parchi italiani, non solo chi ha difficoltà di deambulazione ma anche chi non è in grado di immergersi sott’acqua.