Samsung GEAR VR Forum, intervento di Carraro LAB

Samsung GEAR VR Business Case History Forum,  

Milano, 28 aprile 2016

Abstract dell’intervento di Gualtiero Carraro:

“Le business  case history di Carraro LAB vengono presentate sotto forma di risposte ad alcune domande di fondo sulla virtual reality.

La prima domanda è:

la realtà virtuale potrà diventare un fenomeno di massa?

Expo 2015 è stata la prima esperienza di massa della realtà virtuale. Oltre 10.000 persone al giorno sono entrate nelle applicazioni immersive per Samsung GEAR VR sviluppate da CarraroLAB. La prima scoperta importante è che la virtual reality supera il digital divide meglio di altri dispositivi, dimostrandosi adatta a target opposti, dai giovani maschi alle donne adulte. Occorre sviluppare applicazioni confortevoli, evitando il disagio della motion sickness, e con contenuti di interesse generale. L’applicazione dominante in Expo sono stati gli stargate virtuali nei paesi partecipanti. L’anteprima dell’Expo di Antalia in Turchia, le località turistiche di Slovacchia, Slovenia, Uganda. Alcuni paesi hanno invece voluto virtualizzare On line il padiglione stesso, come nel caso della Svizzera, del Qatar, della Francia.

Ecco la seconda domanda:

la realtà virtuale può offrire soluzioni efficaci per la pubblica amministrazione e le grandi aziende?

Abbiamo sviluppato applicazioni per Regioni Italiane e ministeri, sempre nella chiave dello stargate virtuale, per la promozione delle destinazioni turistiche: i siti Unesco della Lombardia, i Parchi Nazionali per Ministero Ambiente, i luoghi delle Marche, e più di recente l’Umbria e altri uffici turistici di città d’arte e comprensori turistici.

Per i clienti corporate le applicazioni di realtà virtuale finora sviluppate da CarraroLAB hanno esaudito diverse esigenze: per Dassault systemes, la seconda software house in europa e “the 3D experience company”, è stata creata una applicazione virtuale con al centro il Logo in 3D. Per Finmeccanica (e-geos) è stato  realizzato un modello virtuale di Expo 2015, utiilzzato nella control room del sito espositivo. Con Samsung è stato prodotto il video 360 ufficiale dell’evento, pubblicato su facebook dal Corriere della Sera.

La terza domanda:

è possibile progettare applicazioni di realtà virtuale per i social network, e in particolare per Facebook?

Per il lancio della sesta  stagione della serie “Il trono di Spade” abbiamo realizzato un social game virtuale su Facebook. Gli utenti hanno potuto mettere la propria faccia nella famosa “casa del bianco e del nero”, insieme ai protagonisti della serie. La case history comprende un ambiente virtuale visitabile da web e mobile, una app su Facebook, un teatro immersivo e dei Gear VR nell’evento al Valentino.

Anche durante Expo CarraroLAB ha sviluppato una caccia al tesoro virtuale dedicata alla ricerca della mascotte “foody”

 

Tocchiamo ora il tema dell’educazione. La realtà virtuale può essere un efficace strumento educativo?

L’applicazione di virtual reality “Being Leonardo” è una delle prime in Italia a carattere educativo. Il format della “biografia immersiva” permette al l’utente di “diventare Leonardo”, di visitare  i luoghi della sua vita, entrare in 3D nelle opere d’arte, rivivere le sue invenzioni. Attraverso sperimentazioni con bambini nelle scuole e con persone diversamente abili, abbiamo scoperto che la realtà virtuale viene vissuta come un super-senso, che permette di teletrasportarsi in altri luoghi e tempi, volare, vedere mondi micro  e macroscopici.

 

La quinta  domanda riguarda la pubblicità. Come può la realtà virtuale creare nuove forme di advertising?

Nello spot prodotto in video 360 per il lancio de “Il trono di spade” lo spettatore per la prima volta può guardarsi intorno ed esplorare il mondo del brand. I format virtuali per l’advertising cambiano la natura stessa del messaggio pubblicitario, da impositiva a immersiva.

Nei giorni scorsi abbiamo curato la prima campagna pubblicitaria immersiva su mobile: Nelle pagine web e social media si aprono porte virtuali dove il consumatore viene invitato ad entrare.

Tutto ciò è possibile con un approccio cross mediale e cross channel alla virtual reality.

Occorre  controllare diversi device e media (visori,  webPC, smartphone, proiezioni offline) e diversi contenuti  (foto sferiche interattive, video 360, 3d reatime).

 

L’ultima domanda è: può esistere una via italiana per la realtà virtuale?

CarraroLAB  può presentare diverse case history internazionali che hanno segnato alcuni momenti chiave dell’evoluzione della realtà virtuale. Ne segnaliamo alcune:

Street view è stato inventato in Italia nel 2006 dal nostro team, per poi diventare con Google la più diffusa applicazione immersiva del mondo.

Steve Jobs ha presentato una applicazione immersiva di CarraroLAB che utilizzava già il giroscopio nel 2011.

Quindi pensiamo che una via italiana per la realtà virtuale sia possibile, e invitiamo altri operatori a contribuire a questo filone di sviluppo tecnologico e creativo.

Siamo a disposizione delle aziende e delle istituzioni per sviluppare piattaforme innovative e progetti  distintivi in questo nuovo mondo ancora in gran parte da immaginare.”

Per approfondimenti sulle applicazioni di realtà virtuale:

http://www.carraro-lab.com/applicazioni-e-contenuti-per-visori-di-realta-virtuale/