Immersive Trial - didattica immersiva del diritto

Gualtiero Carraro

Milano, 22 marzo 2023, Universitá Bicocca – intervento all’evento “Per una didattica innovativa e interattiva: i grandi processi internazionali nella storia recente”


Nel progetto Immersive Trial la ricostruzione di alcuni grandi processi della storia del diritto diventa un ambiente virtuale simbolico, dove si sviluppano le dinamiche processuali e si scopre la dialettica delle forze in campo.

Esplorando le corti e i tribunali storici analizziamo i ruoli chiave dei giudici, dell’accusa e della difesa, incontriamo virtualmente e singolarmente imputati e testimoni, ascoltiamo le loro voci e leggiamo le loro deposizioni e i loro pareri.



Attraverso l’organizzazione prossemica dello spazio stesso del tribunale si esprime la dinamica della contrapposizione tra le parti, ma anche la visione superiore dei giudici in rappresentanza della legge.

L”apparato multimediale e interattivo di Immersive Trial permette di andare oltre le mura e le porte  dei tribunali, per interagire con il contesto storico, i fatti antecedenti al processo, ma anche il sistema giuridico internazionale di riferimento.



Dall’aula del tribunale ci si teletrasporta nella mappa animata della ex Jugoslavia, teatro di azioni e crimini di guerra, si sorvolano in 3D i territori israeliani e palestinesi separati dal muro scoprendone l’impatto sulla vita di intere comunitá, si raggiungono le scene inquietanti delle burning cross del Ku-klux-klan e si vedono le scene dei primi film americani che riportano le opinioni storiche sul razzismo, come “Birth of a nation” di Griffith.



Tutto questo abilita pratiche educative che vanno oltre la didattica verbale e frontale tradizionale, suggerendo esperienze  innovative, quali ad esempio il debate, la rappresentazione delle parti impersonata dagli studenti, o la flipped classroom, la fruizione anticipata del contenuto da parte degli studenti che precede la lezione e la rende dialogica e interattiva.

Il progetto Immersive Trial applica il metodo della workplace simulation: lo studente apprende attraverso la simulazione del suo futuro ambiente di lavoro, il tribunale, dove si svolge l”attivitá piû emblematica del sistema legale: il processo.

Le tecnologie immersive abilitano e richiedono nuove metodologie.
Siamo costretti quindi a scrivere una nuova pagina della pedagogia. Un impegno e una opportunitá che non devono trovarci impreparati.

Al tempo stesso, le digital humanities ci permettono di riattivare antiche idee e pratiche didattiche, come l’arte della memoria classica. Uno dei piû grandi avvocati latini, Cicerone, scrive “constat igitur artificiosa memoria locis et imaginibus”, la memoria artificiale é costituita da luoghi e immagini. Applicando il metodo della mnemotecnica classica,  Immersive Trial trasforma i tribunali in “loci” e i protagonisti in “imagines agentes”, espressione che possiamo tradurre in immagini interattive. La memoria “artificiosa”  era una costruzione mentale per Cicerone, mentre oggi diventa una architettura digitale, costruita per stimolare le memorie naturali degli studenti.

Ma la memoria non é forse una delle facoltá intellettuali? Ecco quindi che ci stiamo approssimando ad uno dei prossimi grandi temi del dibattito culturale: la dialettica tra l’intelligenza umana e quella artificiale. Nel caso di Immersive Trial, tuttavia, il principio dominante resta il totale controllo dell’uomo sullo strumento digitale, in particolare sulla realtá virtuale, per perseguire la crescita intellettuale dello studente. Oltrepassiamo quindi le colonne d’Ercole virtuali per navigare nel metaverso cognitivo, ma come direbbe Dante, “per seguir virtute e canoscenza”.

Prepariamoci tuttavia ad affrontare nuove sfide e tempeste, quelle che verranno dall’impatto dell’intelligenza artificiale. Ma quella é un’altra pagina.  Oggi inauguriamo invece un primo passo nel metaverso cognitivo della giurisprudenza.

Quali saranno le prossime evoluzioni?
Per cominciare, si potranno sviluppare altri processi immersivi per toccare altri aspetti del diritto.
Ma possiamo giá immaginare uno sviluppo incrementale della didattica immersiva. Dalla pura fruizione di contenuti virtuali è possibile sviluppare, grazie ad apposite piattaforme, anche la capacitá di rielaborare e personalizzare i contenuti stessi, per arrivare infine a poterli creare.

La realtá virtuale è in grado di portare nella scuola il mondo stesso: le epoche della storia, le tecnologie, i capolavori dell’arte, gli ambienti scientifici, i luoghi di lavoro. Questi mondi virtuali e aumentati diventano non solo pagine da leggere, ma anche fogli su cui poter scrivere. Nasce in effetti una nuova dimensione dell’apprendimento, la terza dimensione del linguaggio virtuale.