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Le emoticon sono la “faccine”,  i simboli espressivi utilizzati nelle chat su PC o nei telefonini. Associate a lettere o sillabe, le emoticon vengono attivate da una tastiera. L’attuale esplosione delle emoticon dimostra l’universalità e l’efficacia della scrittura visiva nel mondo digitale, utilizzata a livello globale dalle nuove generazioni.

Emoticon Art, un’iniziativa dei fratelli Carraro sviluppata con Microsoft Italia,  si propone di valorizzare il fenomeno esplosivo della scrittura spontanea utilizzata nelle chat multimediali da milioni di Teenagers, e di elevarla a forma d’arte, come accadde col Graffitismo che registrò il fenomeno dei graffiti spontanei nelle metropoli americane e li seppe tradurre in una forma d’arte contemporanea.

Nelle chat si individuano diversi codici usati dai “nativi digitali “ di tutto il mondo: videogrammi essenziali, suoni espressivi, faccine emotive, icone di ogni tipo, scritte onomatopeiche, foto e disegni di animali, luoghi, personaggi, oggetti di vita quotidiana comprensibili da tutti, a prescindere dalla lingua parlata.

Emoticon Art nasce dalla osservazione della scrittura creativa nei social network dei teenager, un processo spontaneo, estremamente vivace e dinamico.
Questo nuovo alfabeto iconico e multimediale  attiva relazioni con modalità antiche e moderne dell’espressione umana, dall’arte rupestre al Surrealismo, dagli ideogrammi cinesi alle opere dei futuristi.

La “mimica facciale  e la gesticolazione del narratore” di cui parla Marinetti sembrano descrivere con precisione la presenza degli Smiley, le “faccine” che proliferano nei testi scritti in Messenger a un secolo di distanza dai manifesti futuristi. Le parole in libertà dei futuristi hanno anticipato le attuali evoluzioni della scrittura dei cosiddetti nativi digitali.

Stiamo assistendo ad una mutazione della scrittura che Marinetti aveva previsto e  inaugurato con le sue “parolibere”.