L’installazione realizza una rappresentazione delle trasformazioni del territorio di Mestre, della Laguna e del Delta del Po, mediante la metafora di un ascensore spazio-temporale. Un touch screen verticale organizza la navigazione nello spazio (verso l’alto) e nel tempo (nel passato). Si simula un decollo interattivo verso lo spazio, a diverse altezze, per analizzare l’evoluzione delle bonifiche nei territori lagunari e la trasformazione di Mestre. Il punto di vista è esattamente il luogo dove ci troviamo, il museo M9. La telecamera/finestra dell’ascensore è orientata verso sud, dove si trovano sia la laguna veneta che il delta del Po. La metafora espositiva è un ascensore spaziale che permette di osservare il territorio circostante e la sua evoluzione nel tempo. Anche l’interfaccia grafica ricorda quella dell’ascensore, con i tasti dei piani.
L’ascensore spazio-temporale presenta 4 piani:
Il visitatore ottiene quindi l’effetto di un decollo verticale dal punto in cui si trova, sfondando il tetto del museo e alzandosi verso il cielo.
Raggiunto ogni piano, può viaggiare nel tempo, attraverso le epoche in chi sono state effettuate le bonifiche e trasformazioni storiche. Oltre alle immagini satellitari 3D e alle animazioni, vengono inserite fotografie storiche e didascalie che illustrano il processo di bonifica.
L’applicazione su tablet che governa la proiezione dall’interfaccia dell’ascensore, sincronizzata in 16 monitor dalle Apple TV, è stata sviluppata in Unity.