Sul Corriere della Sera l'archeologia virtuale di Carraro LAB

Nell’edizione del 26 ottobre 2024 del Corriere della Sera l’articolo di Caterina Ruggi d’Aragona ripercorre i 30 anni di progetti di Carraro LAB nell’ambito dell’archeologia virtuale e del turismo digitale e anticipa le presentazioni alla BMTA di Paestum.

Roma imperiale o Comacini? 30 anni di viaggi «phygital»
L’azienda italiana esplora da trent’anni il mondo dell’editoria digitale. E una sua app presentata da Steve Jobs ha conquistato anche gli Usa.

«Giovedì 31 nella Basilica di Paestum, con il convegno “Viaggiare nel tempo — Le Extended Destination tra presente reale e passato virtuale”, lanciamo una soluzione tecnologica innovativa basata su realtà virtuale e intelligenza artificiale, che crea un’esperienza di viaggio ibrida (“phygital”) in grado di promuovere e arricchire (non sostituire) il viaggio fisico all’interno di borghi, comuni, siti archeologici o musei»,

Dietro alla società che ha finora ottenuto 11 premi internazionali ci sono due fratelli gemelli, Gualtiero e Roberto Carraro, laureati rispettivamente in Filosofia teoretica e all’Accademia di Brera. «Debuttammo alla Biennale di Venezia 1986 come artisti informatici. Negli anni ’90 abbiamo curato circa 150 opere multimediali, tra cui l’Enciclopedia Omnia. Nel 2006 abbiamo realizzato la prima mappa immersiva al mondo: format reso poi noto come Google Street View. Nel 2011, la nostra Roma Virtual History, presentata da Steve Jobs, è entrata nella top ten delle app più vendute negli Usa», sintetizza Gualtiero Carraro.

La pagina del Corriere dedicata alla BMTA di Paestum con l’articolo su Carraro LAB

Approfondimento: la piattaforma Extended Destination