Filosofia, etica e intelligenza artificiale

La sfida etica dell’Europa a Cina e USA

Intervento al Moebius di Lugano, 16 ottobre 2021

GEOPOLITICA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Internet è una componente essenziale dell’impero americano ed è sotto il controllo degli Stati Uniti. La Cina è l’unica potenza in grado di rivaleggiare con Washington sul Web e nell’intelligenza artificiale. (Limes).

Le due potenze adottano l’Intelligenza Artificiale in ambito sociopolitico con finalità diverse: il controllo autoritario e lo sfruttamento commerciale e finanziario. Tra di esse, l’Europa cerca un difficile ruolo nella definizione dei principi etici.

IL PANOPTICON TECNOLOGICO

Ideato da Bentham come un edificio in grado di esercitare un controllo centrale sulle persone recluse, il Panopticon viene inteso da Foucault come meccanismo degli apparati di potere: stati, eserciti, penitenziari…

Nella rete Internet il meccanismo Panoptico investe lo spazio sociale. La tecnologia contemporanea produce una gabbia virtuale invisibile e intangibile in cui tutti siamo intrappolati.

AI e controllo sociale in Cina

Il partito comunista Cinese utilizza l’intelligenza artificiale per il controllo della popolazione, attraverso il sistema del Credito Sociale. 2.5 milioni di persone hanno già subito sanzioni.

La Cina esporta il sistema AISS (Artificial Intelligence Surveillance System)  in oltre sessanta paesi, fornendo non solo il sistema di intelligenza artificiale, ma anche le videocamere, necessarie per smantellare l’opposizione, monitorare l’estremismo, creare l’infrastruttura necessaria alla sorveglianza civile e politica.

Di rilievo anche la dichiarazione di Vladimir Putin: “il leader nell’intelligenza artificiale dominerà il mondo”.

Gestell: Il mondo-apparato della tecnologia (digitale)

Heidegger sostiene nel saggio “la questione della tecnica” che l’uomo riduce il mondo ad una macchina, un apparato (Gestell) fine a sé stesso, che impone l’agire tecnico come ordine universale e sfugge alla domanda di senso. Ma Heidegger si riferiva alle tecnologie industriali, che trasformano un fiume in una forza idraulica per produrre elettricità e la montagna in una cava. Nell’era digitale il Gestell assume la forma più immateriale dell’Intelligenza Artificiale, destinata a interagire con il pensiero e il comportamento dell’uomo.

Intelligenza Artificiale nell’Occidente Capitalista

Nella sfera capitalista, la finalità prevalente delle applicazioni sociali dell’intelligenza artificiale è il profitto. L’avvento della rete Internet, alimentato inizialmente da utopie libertarie, si è presto tradotto in uno straordinario potere commerciale e finanziario di pochi operatori monopolistici, in grado di esercitare sulla popolazione un controllo e un influsso senza precedenti.

Nella interazione quotidiana col web e i social media siamo esposti costantemente ad applicazioni di intelligenza artificiale: rotazione dei contenuti nei social , risultati dei motori di ricerca, messaggi pubblicitari contestuali e personalizzati, profili social realizzati con Bots (sistemi automatici), suggerimenti promozionali nelle piattaforme ecommerce.

Queste applicazioni di Intelligenza Artificiale sono gestite dalle Global Internet Company, la cui finalità – ovviamente e doverosamente – è il profitto. Non sono quindi orientate specificamente ai valori etici dell’educazione, della cultura e della democrazia. Anzi, spesso ottengono effetti collaterali negativi. Zuckerberg ha ammesso che Facebook durante le elezioni del 2016 è diventato uno dei “cavalli di Troia” usati dai russi per interferire nella campagna elettorale, in appoggio a Donald Trump.

I rischi legati all’Intelligenza Artificiale su Internet

Il ruolo di Internet e dei Social Media nella formazione delle nuove generazioni e nella informazione di massa è oggi molto discusso.

Da molte parti si sottolineano i rischi legati a:

diffusione di Fake News, premiata dalle visualizzazioni e dai Bots (profili artificiali)

distrazione di massa generata dai cellulari e dai Social, in particolare dallo scroll infinito

riduzione del senso critico e del pluralismo, favorita dagli imbuti semantici: personalizzazione informativa basata su interessi e contenuti tra loro affini e uniformi

bassa qualità e pericolosità dei contenuti, favorita da interessi commerciali, dalla omologazione delle fonti, degli utenti e dai criteri di condivisione

cyber bullismo e propagazione automatica di atteggiamenti moralmente negativi, resi “popolari”

Unione Europea: etica e Intelligenza artificiale

Il ritardo tecnologico dell’Europa può offrire l’opportunità di una pausa di riflessione, o meglio ancora di pensiero, per porre sul tavolo la questione dell’etica.

L’approccio europeo verso l’Intelligenza Artificiale, sostenuto da una specifica  commissione e da quella  per la concorrenza, si sta focalizzando sui diritti dell’uomo e sulle finalità.

L’obiettivo è raggiungere un consenso internazionale su una Intelligenza Artificiale antropocentrica, nel rispetto dei principi di:

Autonomia dell’uomo

Riservatezza

Trasparenza

Diversità

Benessere sociale e ambientale

Responsabilità 

Anche il tema della concorrenza e della redistribuzione della ricchezza è al centro del dibattito in Europa. L’impatto dell’Intelligenza Artificiale sulle professioni esistenti è un problema sociale rilevante. Milioni di posti di lavoro verranno sostituiti da sistemi automatici basati su AI. La questione fiscale (web tax, robot tax) viene correlata alle nuove tecnologie. Anche Bill Gates propone una tassa sul loro utilizzo, altri si oppongono.

Le comunità di mediatori digitali nel web 3.0

Occorre favorire l’evoluzione qualitativa della prossima fase di internet:

Il web 1.0 era caratterizzato da una informazione unidirezionale dai amministratori dei siti agli utenti.

Il web 2.0 ha favorito la partecipazione degli utenti, soprattutto nei social media.

Il web 3.0 deve valorizzare i contenuti creati da comunità educative e culturali. Orientando l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in rete verso finalità etiche.

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