Le conseguenze etico-culturali dell’Intelligenza Artificiale e l’impatto sulla cultura e l’apprendimento

Sintesi dell’intervento di Gualtiero e Roberto Carraro

agli  STATI GENERALI DELLA SCUOLA DIGITALE 2019

29 NOVEMBRE 2019, BERGAMO

  L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL WEB E NEI SOCIAL MEDIA

Nella interazione quotidiana col web e i social media siamo esposti costantemente ad applicazioni di intelligenza artificiale:

  1. Rotazione dei contenuti nei social
  2. Risultati dei motori di ricerca
  3. Messaggi pubblicitari contestuali e personalizzati
  4. Profili social realizzati con Bots (sistemi automatici)
  5. Suggerimenti nelle piattaforme ecommerce

L’ETICA DELL’ AI: IL CONFLITTO DI INTERESSI TRA PROFITTO ED EDUCAZIONE

Queste applicazioni di Intelligenza Artificiale sono gestite dalle Global Internet Company. La cui finalità – ovviamente – è il profitto. Non sono quindi orientate ai valori etici dell’educazione. Anzi, spesso ottengono effetti collaterali negativi.    

I RISCHI DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SU INTERNET

Il ruolo di Internet e dei Social Media nella formazione delle nuove generazioni e nella informazione di massa è oggi molto discusso. Da molte parti si sottolineano i rischi legati a:

  1. diffusione di Fake News, premiata dalle visualizzazioni e dai Bots (profili artificiali)
  2. distrazione di massa generata dai cellulari e dai Social, in particolare dallo scroll infinito
  3. riduzione del senso critico e del pluralismo, favorita dagli imbuti semantici: personalizzazione informativa basata su interessi e contenuti tra loro affini e uniformi
  4. bassa qualità e pericolosità dei contenuti, favorita da interessi commerciali, dalla omologazione delle fonti, degli utenti e dai criteri di condivisione
  5. cyber bullismo e propagazione automatica di atteggiamenti moralmente negativi, perché più “popolari”

 

LA DIALETTICA  RISCHI-OPPORTUNITA’

Nessuno dubita tuttavia delle enormi potenzialità del World Wide Web come risorsa culturale, in gran parte inespressa e non valorizzata. Da questa contraddizione tra aspetti negativi e positivi della rete nasce l’esigenza di una nuova mediazione culturale digitale.

UN NUOVO RUOLO ATTIVO IN RETE DI DOCENTI, GENITORI, ISTITUZIONI CULTURALI

L’esigenza di una nuova mediazione culturale digitale è sentita in diversi ambiti:

  1. Nella scuola i docenti hanno bisogno di stimolare un senso critico costruttivo verso la rete.
  2. I genitori e le istituzioni culturali devono recuperare attrattività, autorevolezza e ruolo di guida informativa nel web e nei social, nei confronti delle nuove generazioni.

 

UN PERCORSO FORMATIVO PER LA MEDIAZIONE CULTURALE DIGITALE

I soggetti che già svolgono un ruolo di formatori e operatori culturali possono estendere la loro attività nella rete e nei social media. Questo obiettivo richiede tuttavia un percorso formativo mirato, sia teorico che pratico, con una serie di passaggi fondamentali:

  1. Comprendere l’evoluzione di Internet, che da strumento scientifico è diventato una piattaforma commerciale, vanificando il ruolo delle istituzioni educative, culturali ed editoriali tradizionali a favore dell’appiattimento partecipativo e dell’intrattenimento di massa
  2. Saper riconoscere i meccanismi, spesso governati dalla intelligenza artificiale, che condizionano negativamente i contenuti della rete: le Fake News, gli algoritmi promozionali, gli “imbuti semantici”, sviluppando un nuovo senso critico.
  3. Essere in grado di identificare nel Web le fonti più autorevoli, capaci di offrire contenuti di qualità e consistenti.
  4. Saper utilizzare strumenti di aggregazione e analisi di contenuti.
  5. Sfruttare funzionalità di Intelligenza artificiale (filtri, correlazioni, ricerca per pertinenza, traduzione automatica…).
  6. Elaborare nuove forme di presenza qualificata in rete e nei social, grazie alla selezione, alla moderazione, al commento e alla pubblicazione di contenuti di qualità (Content Curation)

 

LE COMUNITA’ DI MEDIATORI DIGITALI NEL WEB 3.0

Occorre favorire l’evoluzione qualitativa della prossima fase di internet:

  • Il web 1.0 era caratterizzato da una informazione unidirezionale
  • Il web 2.0 ha favorito la partecipazione degli utenti
  • Il web 3.0 deve valorizzare i contenuti creati da comunità educative e culturali

NUOVE PIATTAFORME DI CONTENT CURATION

In generale, si avverte la domanda di una nuova Internet, che dall’attuale livello 2.0 dei Social appiattiti verso il basso, si trasformi nel prossimo Web 3.0 in una efficace risorsa culturale. Si richiedono nuove piattaforme digitali, in grado di:

  1. –          individuare le fonti di qualità e aggregarne i contenuti
  2. –          selezionare, commentare e organizzare i migliori contenuti
  3. –          costruire nuovi frontend nel web e nei social per abilitare:
  • una nuova mediazione culturale
  • percorsi didattici On Line
  • contesti culturalmente elevati in rete

 

APPROFONDIMENTI

Content Curator: il nuovo ruolo digitale del bibliotecario

Fluxus: piattaforma di web aggregation e content curation

Etica e intelligenza artificiale