Enciclopedie Multimediali e Wikipedia

L’enciclopedia è uno dei generi editoriali che si è maggiormente sviluppato nell’era digitale. Le straordinarie capacità di memoria dei calcolatori, dei supporti ottici e della rete, l’immediata reperibilità delle informazioni, la facilità di aggiornamento, hanno ridato un forte impulso all’idea originale di Diderot di un compendio universale del sapere. Le prime enciclopedie digitali sono pubblicate negli anni ‘80 dagli editori americani, in particolare prima da Grolier e poi da Compton. In Italia un grande sforzo viene compiuto da DeAgostini digitalizzando la grande enciclopedia Gedea, che non viene però venduta autonomamente dalla edizione cartacea.
Nel 1993 viene pubblicata su CD ROM Microsoft Encarta, una new entry molto importante che diventerà leader mondiale, l’anno successivo l’Enciclopedia Britannica. L’anno della svolta per il mercato italiano è il 1996, quando De Agostini pubblica su CD ROM un’enciclopedia di nuova concezione, Omnia, anticipando l’edizione italiana di Microsoft Encarta. Omnia 97 si impone immediatamente come enciclopedia multimediale per il grande pubblico. Tra le ragioni del successo va citato un progetto editoriale innovativo, per sviluppare il quale Piero Migli incarica i fratelli Carraro, che abbina all’enciclopedia un sofisticato gioco del sapere.

09-Omnia-97-explorer-architet

DeAgostini decide per prima di investire nella comunicazione televisiva, e successivamente sceglie di utilizzare il canale distributivo dell’edicola, inaugurato dalla Rizzoli Larousse. Omnia diviene un brand vincente, vincendo la sfida con Encarta sul mercato nazionale (caso unico nei paesi occidentali). Seguono anno per anno le varie edizioni, ognuna con significative evoluzioni tecnologiche e di contenuto, e alcune edizioni tematiche, come Omnia Arte, Omnia Scienze, Omnia Atlante e Omnia Medicina.

09-Omnia-Scienze-interfaccia-disco-2

Rizzoli Larousse, coordinata da Paolo Parlavecchia, è un’altra case history italiana di successo, come Nova Utet, Treccani e Gedea, che esce in edicola in 24 CD ROM.

Numerose sono le opere enciclopediche multimediali italiane, e si arriva in breve a milioni di copie vendute nel nostro paese. Spesso le enciclopedie multimediali vengono aggregate con fonti diverse seguendo progetti editoriali originali, come nell’opera Virtualis pubblicata da Famiglia Cristiana, caratterizzata dalla tecnologia 3d, o nell’enciclopedia di Focus, con un taglio legato alle tematiche scientifiche.
Dopo il 2000 la stagione delle enciclopedie multimediali off line entra in crisi in corrispondenza dell’ascesa di Internet, percepito dal pubblico come la fonte più ricca di informazioni, peraltro gratuita. La competizione tra le enciclopedie multimediali e Internet diviene esplicita con l’affermazione di Wikipedia, la celebre enciclopedia on line creata dagli utenti. Wikipedia segna un passo storico decisivo nell’evoluzione dell’idea di Diderot, sfruttando appieno le potenzialità del web 2.0, innanzitutto la straordinaria risorsa di milioni di utenti autori sparsi in tutto il mondo. Il paradigma Wiki diventa un emblema di Internet stesso, caratterizzato dalla collaborazione gratuita e dal controllo collettivo dell’informazione, che viene creata, aggiornata, corretta dalla comunità globale degli wikipedians. Wikipedia cresce velocemente, e sviluppa con grande rapidità e facilità varie edizioni nazionali (sforzo da sempre improbo per gli editori tradizionali) affermandosi come punto di riferimento internazionale per i contenuti sul web. La crescita è sia quantitativa che qualitativa: il meccanismo del controllo viene perfezionato e permette di superare, anche grazie alla segnalazione ed al dibattito, gli errori anche madornali iniziali. Non è al momento chiaro quale sarà l‘evoluzione dell’enciclopedia digitale, anche è probabile che sarà l’web il media di riferimento. Per ora Wikipedia è limitata a testo e immagini, ed è povera di contributi multimediali, più complessi e costosi. Occorrerà capire se un nuovo modello di business renderà il campo dell’enciclopedia digitale nuovamente attraente per i grandi editori, e giustificherà gli investimenti necessari a creare contributi multimediali e virtuali di qualità, come avveniva per le opere su CD ROM.